Le ore scorrono tranquille,
riusciamo anche a prepararci un pasto caldo per pranzo. 19.00 siamo in
prossimità di Minorca, vento debole da nord, procediamo genoa e motore
a una velocità di 7 nodi con rotta 65° sempre su Bonifacio. Dovremmo
tirare dritti ma la curiosità di entrare a Port Mahon è troppo forte
per Roberto che è appassionato dei romanzi di Patrick O'Brian. Anche a
noi una sosta e una cena seduti a un tavolo non dispiace affatto. 22.00
Facciamo dunque rotta su Port Mahon, ci poniamo ortogonalmente alle mede
che segnalano il canale d'ingresso e lo percorriamo quasi fino in fondo.

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I
bastioni e le case illuminate, nonostante non abbia mai letto le gesta
di Jack Aubrey, sembrano usciti da un romanzo. Regna un silenzio
irreale, solo qualche avventore nei ristoranti sul molo.
E'
mezzanotte, ormeggiamo e ci precipitiamo al ristorante più vicino,
proprio davanti a noi. Il proprietario, Oscar, ex ballerino
professionista di tango, è un argentino deluso dalla vita,
malinconicamente ci dice: "aqui estan los muertos como
me"... un ulteriore tocco di mistero si aggiunge a questo luogo, il
meno spagnolo che abbia mai visto. Mangiamo una frittura mista di pesce
accompagnata da un buon vino, il dolce lo consiglia Oscar, "Fica al
vino e noci" da morir dal ridere! Per finire Oruco de yerbas
(tipica grappa spagnola). Io ho come il presentimento che donerò tutto
ai pesci!
Facciamo scorta di sigarette e via, ripercorriamo l'insenatura, prima di essere
fuori apriamo il genoa, c'è vento e appena fuori anche mare, a nord il Golfo
del Leone probabilmente è in burrasca! Ho subito l'impressione che affronteremo
una navigazione molto impegnativa, come quella di due notti fa, esprimo i miei
dubbi nel continuare, anche Giorgio non è molto convinto, nonostante lui in
genere sia più temerario di me.
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