Roberto mente spudoratamente affermando che le
condizioni sono dovute all'effetto dell'isola. Nonostante non sia affatto
convinta che tale affermazione abbia basi scientifiche mi arrendo alla
situazione e mi concedo al mare! In fondo non ci sono che 16-18 nodi ma il mare è
formato, 4 della scala douglas, 2,5 - 3 m d'onda. Perdiamo anche l'anulare e la
boetta... bene!
Va bene ma almeno sarebbe il caso di indossare i giubbotti
autogonfiabili?! Silenzio... Boh! sarò io che ho una percezione eccessiva del
pericolo?! Do un'occhiata alla zattera di salvataggio e penso: sembra
vecchiotta... chissà quando è stata revisionata? meglio non controllare!!!
Il mal
di mare non tarda a farsi sentire, addio frittura! e stavolta mi prende peggio
che l'altra notte, sono distrutta dalla stanchezza, è il caso che vada a
riposare in cuccetta.
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A prua è impossibile stare, la barca sbatte sull'onda
fragorosamente e rotolo da destra a sinistra. Mi trasferisco nella cuccetta di
guardia, cerco di rilassarmi ma il mal di mare è più forte, mi alzo una, due
volte per vomitare, s'è anche versato del gasolio dalle taniche di riserva, sottocoperta e soprattutto in bagno l'aria è irrespirabile, alla terza vengo
scaraventata da sinistra sulla murata destra, picchiando piuttosto violentemente
la schiena sul tientibene e il polpaccio non so dove. Ho paura di essermi rotta
qualche costola... in compenso mi è passato il mal di mare. Riesco a riposare
qualche ora...
Martedì
16 settembre 2008. Giorno
5
Al risveglio mi sento tutta rotta, ho difficoltà a muovermi senza provare
dolore... ma devo guadagnare un posto in pozzetto, sotto si soffoca! Dall'osterigio di prua entra
acqua. Roberto scende e accende la pompa di
sentina, cerca di dare una ripulita anche con spugna e secchio, non so come
faccia a stare a testa in giù con questo mare e con la puzza di gasolio!!?
Il mare è gonfio, il vento comunque non sale mai sopra i 20 nodi, si sale sulla
cresta dell'onda e si scende nel cavo come in una danza, il mare ha un ritmo.
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