Un treno di tre onde più alte delle altre, a volte frangenti, passano sotto lo scafo e si allontanano correndo da nord a sud. Ha un fascino ipnotico, o forse è la stanchezza o l'effetto delle esalazioni di gasolio?! Stranamente mi sento a mio agio, come in una condizione primitiva, a confronto con la forza della natura, a non meno di 100 miglia da una qualsiasi costa. Così mi è venuta alla mente una frase a me cara: "La costa scomparve - ecco anche la mia ultima catena è caduta - il senza-fine mucchia intorno a me, laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo. Orsù! Coraggio, vecchio cuore!", e le ragioni che mi spingono a confrontarmi con me stessa e con le mie paure, per sentirmi forte e superarle.
Ma le ragioni filosofiche non bastano, siamo stremati dalla stanchezza, Giorgio e Roberto hanno riposato a turno in pozzetto durante tutta la notte, mancano ancora 150 miglia alla costa sarda, non possiamo reggere ancora per molto questa condizione, e io poi non sono più in grado di muovermi agevolmente. Si opta per una sosta di riflessione a Stintino. Mangiamo qualche biscotto e cioccolato fondente per recuperare un po' di energie. Il vento gradualmente diminuisce a 15 nodi, c'è ancora mare, questa la situazione per tutto il giorno...interminabile.

Mercoledì 17 Settembre 2008. Giorno 6
Un'altra notte è passata tra onde e spruzzi fino alle 4 del mattino quando finalmente il mare ci da tregua, riusciamo a fare un caffè e a turno tutti riposano in cuccetta.

Alle 8.00 siamo all'Asinara, ascoltiamo il meteo, per fortuna i prossimi due giorni saranno tranquilli, sud 2 sul tirreno settentrionale... si continua fino a Porto Ercole dopo una sosta a Stintino per prendere un antidolorifico e una pomata, che probabilmente si tratta solo di una contusione, fare carburante e appagare un po' lo stomaco e il palato.

                           Vela, Forti Emozioni

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